
Non era più lucida immaginazione né ancora sogno, ma quella sera avvertì nitida nel suo letto la presenza di lei.
Si abbandonò al calore di quella sensazione fino ad abbracciarla con la dolcezza che, distanti, potevano affidare solo alle lettere che si scrivevano.
Percepì il suo respiro e ne intuì la forma del corpo sotto le coperte. Stringendola a sé, poté accarezzarle i capelli e respirare di nuovo il suo profumo.
Quella sera, mentre le sue labbra tornavano a sfiorarle il collo, si sentì felice.
2 commenti:
ehm...ehm... mr.jones !!
beh non lo farò leggere nè a matildina nè a valentina !!
io invece trovo dolcissime le tue sensazioni ed è bello poterle vivere solo con delle "parole"...che evidentemente sono ricche di significati !!
...splendide allucinazioni ipnagogiche...quanto sarebbe bello prolungarle all'infinito talvolta!...
possono davvero essere appasionanti e...diventare mondi paralleli...
.."quando all'improvviso un coniglio bianco con gli occhi rosa le passò davanti di corsa.
Non c'era niente di tanto eccezionale in questo, e Alice non pensò nemmeno che fosse
tanto fuor dal comune sentire il coniglio dire fra sé: Povero me! Povero me! Sarò in
ritardo!. Quando ci ripensò più tardi si accorse che avrebbe dovuto meravigliarsene,
ma in quel momento le era sembrato tutto piuttosto normale.
ciao ciao
Pia
sempre bello leggerti
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