lunedì 30 marzo 2009
sabato 14 marzo 2009
lunedì 16 febbraio 2009
giovedì 12 febbraio 2009
I cambiamenti di mr. Jones

In quel freddo pomeriggio di febbraio mr. Jones avrebbe potuto aspettarsi tutto tranne la notizia che gli giunse. E che gli fece capire che si possono fare progetti di vita e previsioni finché si vuole, tanto poi succede qualcosa che cambia le carte in tavola e rimette tutto in discussione.
Così, come sempre faceva, mr. Jones prese quella novità con curioso entusiasmo perché sapeva che avrebbe dato alla sua vita una svolta radicale e inattesa.
E, per quanto un po' spaventato, decise che la vita a volte si deve vivere un po' così, sulla spinta di un onda che non ti aspetti.
giovedì 29 gennaio 2009
domenica 25 gennaio 2009
venerdì 23 gennaio 2009
giovedì 22 gennaio 2009
lunedì 19 gennaio 2009
Le visioni di mr. Jones #3 - Il letto

Non era più lucida immaginazione né ancora sogno, ma quella sera avvertì nitida nel suo letto la presenza di lei.
Si abbandonò al calore di quella sensazione fino ad abbracciarla con la dolcezza che, distanti, potevano affidare solo alle lettere che si scrivevano.
Percepì il suo respiro e ne intuì la forma del corpo sotto le coperte. Stringendola a sé, poté accarezzarle i capelli e respirare di nuovo il suo profumo.
Quella sera, mentre le sue labbra tornavano a sfiorarle il collo, si sentì felice.
domenica 11 gennaio 2009
I ricordi di mr. Jones #2 - Il sogno e l'addio

Nel sogno, le disse, vedeva se stesso bambino mentre aiutava a mangiare una donna sdraiata in un letto. La scena non gli era del tutto nitida, ma ne percepiva una strana sensazione, come un sottofondo amaro.
Man mano che parlava gli occhi di sua madre si fecero lucidi perché quel momento lei lo ricordava bene: la donna nel letto, ormai troppo debole per mangiare da sola, era sua mamma in punto di morte, la nonna del piccolo Jones. Lui aveva solo quattro anni, e quella fu l’ultima volta che la vide.
Così, già adulto, mr. Jones scoprì che quello che per molto tempo aveva creduto essere un sogno era invece il suo più antico ricordo. Ed era il ricordo di un addio.
Quella sera pianse.
sabato 10 gennaio 2009
Le visioni di mr. Jones #2 - La baia
Dopo il secondo intervento cui fu sottoposto, nonostante la sua notevole capacità di sopportazione, mr. Jones faceva fatica a ignorare il dolore. Tanto che si preoccupò quando l’infermiera gli disse che la dose di morfina era già al massimo possibile. Ma fu in quel momento che gli venne in mente qualcosa capace di portargli via ogni pensiero, e dalla borsa tirò fuori il suo Walkman.
Forse il testo di quella canzone non era davvero così sereno, ma stranamente lui non lo ascoltava. La melodia, invece… quella lo rapiva e gli ricordava le onde del mare che lambiscono Genova. Quei suoni così aperti e impalpabili lo rendevano sereno. E la voce morbida della corista lo faceva sentire al sicuro come se la sua amata fosse stata lì con lui e, baciandogli la fronte, gli avesse sussurrato “io sono qui e tutto andrà bene”.
Ma già dopo poche note nemmeno mr. Jones era più su quel letto: nel suo braccio non c’erano aghi e il suo naso libero da sonde poteva sentire la freschezza di un’aria finalmente vera.
Ora la sua mente era uscita dalla stanza numero 5 al primo piano della clinica ed era con lei, mano nella mano, su un lungomare di primavera. Una leggera brezza accarezzava loro i capelli e mentre lui le parlava lei gli sorrideva con gli occhi limpidi di un amore felice.
Camminarono a lungo quel giorno. Superarono i moli e il porticciolo dei pescatori, e arrivarono fino alla fine della baia. Parlarono di cose della vita, respirarono il profumo delle loro emozioni più dolci e ascoltarono un vecchio bluesman di strada ancora capace di affidare la sua malinconia a sei corde non abbastanza usurate da dover tacere.
Fu una giornata di musica e di luce.
Quando la canzone finì, mr. Jones riavvolse il nastro e la melodia poté ripartire. Lei tornò, gli riprese le mani e gli disse “ti amo”.
E di nuovo camminarono insieme oltre i moli e il porto dei pescatori, verso la fine della baia.
Forse il testo di quella canzone non era davvero così sereno, ma stranamente lui non lo ascoltava. La melodia, invece… quella lo rapiva e gli ricordava le onde del mare che lambiscono Genova. Quei suoni così aperti e impalpabili lo rendevano sereno. E la voce morbida della corista lo faceva sentire al sicuro come se la sua amata fosse stata lì con lui e, baciandogli la fronte, gli avesse sussurrato “io sono qui e tutto andrà bene”.
Ma già dopo poche note nemmeno mr. Jones era più su quel letto: nel suo braccio non c’erano aghi e il suo naso libero da sonde poteva sentire la freschezza di un’aria finalmente vera.
Ora la sua mente era uscita dalla stanza numero 5 al primo piano della clinica ed era con lei, mano nella mano, su un lungomare di primavera. Una leggera brezza accarezzava loro i capelli e mentre lui le parlava lei gli sorrideva con gli occhi limpidi di un amore felice.
Camminarono a lungo quel giorno. Superarono i moli e il porticciolo dei pescatori, e arrivarono fino alla fine della baia. Parlarono di cose della vita, respirarono il profumo delle loro emozioni più dolci e ascoltarono un vecchio bluesman di strada ancora capace di affidare la sua malinconia a sei corde non abbastanza usurate da dover tacere.
Fu una giornata di musica e di luce.
Quando la canzone finì, mr. Jones riavvolse il nastro e la melodia poté ripartire. Lei tornò, gli riprese le mani e gli disse “ti amo”.
E di nuovo camminarono insieme oltre i moli e il porto dei pescatori, verso la fine della baia.
giovedì 8 gennaio 2009
Mr. Jones e la televisione #3

Il Corriere della Sera, il giorno dopo, definì la cosa "un gesto scaramantico".
Mr. Jones non capì più la differenza tra superstizione e buon gusto.
mercoledì 7 gennaio 2009
Le citazioni di mr. Jones #3
A volte il mondo può sembrare un luogo sinistro e ostile, ma credeteci quando vi diciamo che ci sono molte più cose buone che cattive, e che quello che sembra essere una serie di sfortunati eventi potrebbe essere solo il primo passo di un lungo viaggio (...)
C’è sempre qualcosa: qualcosa da inventare, qualcosa da leggere, qualcosa da mordere.
Lemony Snicket
C’è sempre qualcosa: qualcosa da inventare, qualcosa da leggere, qualcosa da mordere.
Lemony Snicket
lunedì 5 gennaio 2009
I pensieri di mr. Jones
Mr. Jones si rese conto che, a volte, il cuore riconosce ciò che la ragione ignora. E un insolito senso di felicità iniziò a cullare ogni paura per quell'amore acerbo.
Le visioni di mr. Jones #1 - Il giardino

Provò uno sconfortante senso di sconfitta nel vedere quel giardino che un tempo aveva coltivato e molto amato, ora così desolato e irriconoscibile, deturpato da quei rovi tanto fitti da sembrare ormai impenetrabili.
Ma proprio mentre stava per richiudere la finestra con la lentezza di chi, umiliato, non ha il coraggio di constatare il disastro né la forza per ritirarsi dalla battaglia, notò tra gli arbusti un bocciolo di giglio.
Era di un bianco vivo reso più candido dal contrasto con il marrone e il grigio dei rovi che lo sovrastavano. Era giovane e acerbo ma decisamente tenace e per nulla intenzionato a cedere.
E fu in quel momento che mr. Jones ritrovò la forza di riaprire la finestra della camera da letto e quelle di tutte le altre stanze cui da diversi mesi era negata la luce del sole.
Poi uscì in giardino e, di nuovo vivo, iniziò a tagliare i rovi intorno al giglio.
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